Nella professione del ludotecario rientrano competenze che solo in parte possono coincidere con un percorso educativo preciso, ma che d’altra parte non possono consistere in un insieme di saperi di tipo esclusivamente pragmatico-esperenziale.

Quest’ultima circostanza tuttavia, in cui l’accumulo delle competenze si è realizzato essenzialmente attraverso l’esperienza, si verifica e soprattutto si è verificata molto spesso (considerando che da qualche tempo a questa parte anche l’offerta formativa per ludotecari è cominciata a comparire sul panorama regionale).

Le più disparate sono le strade attraverso le quali operatori provenienti dal campo dell’educazione o dell’assistenza sociale hanno iniziato sul campo il proprio tirocinio come ludotecari. Di modo che risulta difficile formulare o sistematizzare qualunque proposta educativa in grado di garantire "patenti" di qualità e legittimità valide contro la professionalità che molti si sono costruiti sul campo: "Le ludoteche sono essenzialmente gestite da una figura professionale polivalente, il ludotecario, che in mancanza di precisi curricoli, non hanno uniformità di formazione.

All’interno di queste figure, oltre quelle provenienti dalla scuola, vi sono anche psicologi e pedagogisti, qualche pediatra ed operatori provenienti da istituti professionali per l’infanzia. Vi sono anche molti animatori, sia provenienti da corsi professionali regionali che formati sul campo e volontari senza formazione specifica. Generalmente ruoli e competenze non sono ben definiti" (Bartolucci-Bartoli).

Ciò non toglie che uno sguardo alle dimensioni ed alla diversificazione delle abilità raccomandate dai nostri esperti debba necessariamente indirizzare la riflessione verso la ricerca di specifici curriculum formativi, così come verso la costruzione di percorsi di aggiornamento permanenti.

  SAPERE SAPER FARE SAPER ESSERE
Ferrarotti competenze culturali sui giochi e sui giocattoli
competenze psicopedagogiche
gestire gruppi di bambini, inventare e costruire giocattoli condurre ed indirizzare il gruppo, senza togliere al gioco libertà e spontaneità
Rossi competenze psicopedagogiche, conoscenza del mercato dei prodotti proporre i giochi ed i giocattoli con il giusto approccio entrare il rapporto con i bambini, svolgere una funzione educativa attraverso i giochi di ruolo
Peres competenze sui giochi (caratteristiche e regole) selezionare e proporre giochi per diversi tipi di utenti
spiegare le regole e dirigere i giochi
entrare in empatia con i bambini, creare un clima stimolante
De Toffoli competenze specifiche sui giochi tenere in ordine i giochi essere flessibili rispetto alle esigenze dei clienti, pazienti e diligenti
Aresu pre-cognizioni scolari ad indirizzo magistrale o artistico, competenze psicopedagogiche manipolare materiali artistici e costruire giocattoli essere socievoli , di sostegno allo sviluppo educativo del bambino
Garofali competenze psicopedagogiche e sociologiche organizzare lavoro in équipe, animare i giochi entrare in empatia con i bambini, saper essere genitore, maestro ed amico
Izzo competenze psicopedagogiche e conoscenza dei giochi gestire un gruppo di bambini, scegliere e proporre i giochi adatti, condurre attività di animazione  
Albertarelli conoscere i giochi conoscere regole e metodi di gestione dei giochi saper intrattenere i bambini
Gasperetti pre-cognizioni scolari di livello superiore (laurea in psicologia o scienze dell’educazione)    
Iorno competenze psicologiche e conoscenza dei giochi saper creare giochi, condurli facendo rispettare le regole saper partecipare e proporre con simpatia

Se l’area del cosiddetto "sapere" si caratterizza in un modo relativamente chiaro ed univoco per la ricorrenza delle discipline psicopedagogiche, già l’area del "saper fare", con il suo comprendere il mercato dei giocattoli oltreché l’offerta dei giochi, proietta il ludotecario in una dimensione dove l’auto-aggiornamento, la ricerca storico-scientifica, la presenza attiva nelle occasioni di dibattito e riflessione diventano fondamentali.

L’area del "saper essere" infine, con la sua insistenza sulle abilità relazionali, sulla flessibilità e sulla disponibilità a "saper divenire", proietta la formazione del ludotecario sul primato dell’esperienza e del tirocinio pratici, cioè su di un tipo di formazione intrinsecamente basato sull’alternanza.

Un'analisi più approfondita del lavoro del ludotecario emerge dalla nostra indagine che ha potuto mettere a confronto (rilevando le concordanze e le eventuali dissonanze) le percezioni degli esperti (o comunque di chi nelle ludoteche esercita funzioni direttive) con quelle degli operatori.

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