Presentazione




Nell'ambito della divisione internazionale del lavoro l'Italia si è ritagliata un ruolo stabile grazie alle piccole e medie imprese operanti nei settori tradizionali e specialistici. In passato, alcuni hanno sostenuto che fosse opportuno indirizzare la politica industriale verso i settori high tech, ipotizzando che le piccole e medie imprese avrebbero perso competitività con l'avvento di politiche valutarie più rigide. Questa profezia non si è avverata. L'esperienza di rigidità valutaria dello SME non ha mutato il modello italiano di specializzazione industriale basato sulle PMI e il varo della moneta unica giunge a conferma della stabilità del ruolo delle imprese minori nell'ambito della divisione internazionale del lavoro.

Nel frattempo, la rivoluzione digitale ha contribuito a colmare il divario tecnologico che separava le imprese operanti nei settori tradizionale e specialistico, da quelle operanti nei settori high tech. Due cambiamenti tecnologici sono risultati estremamente benefici per le imprese minori: il passaggio delle reti telematiche da usi militari ad usi civili e la competizione tra i giganti del software e dell'hardware, giocata sia a colpi di standard commerciali sia a colpi di prezzo. Tutto ciò ha contribuito alla diffusione delle tecnologie informatiche e telematiche a prezzi sempre più accessibili e a condizioni sempre più user-friendly per le imprese.

I personal computer sono divenuti di uso comune presso ogni tipo di impresa. Inizialmente hanno contribuito a migliorare lo svolgimento delle mansioni amministrative, ma gradualmente hanno pervaso l'intera organizzazione aziendale, finendo per interessare la funzione produttiva, la funzione commerciale, la funzione logistica, la funzione di assistenza post-vendita. La diffusione della telematica e delle reti, infine, ha creato le premesse per il salto tecnologico delle PMI.

Queste adottano da sempre modelli organizzativi di tipo reticolare, basati su relazioni di cooperazione stabile con clienti, sub-fornitori, terzisti e aziende di servizio. Oggi le PMI hanno la possibilità di trasferire questo modello organizzativo anche sul piano tecnologico, creando infrastrutture di rete per la realizzazione di un sistema informativo comune. Si pensi alla gestione integrata degli ordini commerciali, finalizzata alla riduzione dei tempi di risposta al cliente, al monitoraggio continuo della domanda sul mercato e all'aggiornamento automatico della contabilità.

Si aggiunga la possibilità di realizzare nuove partnership di tipo strategico, commerciale e finanziario a costi contenuti grazie al supporto delle reti. Importante è anche la possibilità di accedere ad un mercato del lavoro senza vincoli geografici grazie al telelavoro.

Negli ultimi anni, le imprese di tutto il mondo tendono a conformarsi ad un modello organizzativo di tipo integrato, molto vicino alla tradizione delle imprese minori italiane.

Il presente lavoro guarda con interesse all'evoluzione dei rapporti tra imprese e cerca di individuare modelli di telelavoro in linea con le esigenze dell'impresa moderna. L'imprenditore può trovarvi riflessioni sull'evoluzione del contesto organizzativo, idee su come le nuove tecnologie possano incrementare l'efficienza dei processi produttivi e contribuire a generare nuove opportunità di business. Sembra che le premesse di ordine tecnologico siano sufficienti, ora occorre creare le premesse di ordine legislativo e formare il capitale umano, risorsa cruciale in un'economia che acquisisce connotati immateriali a dosi crescenti.

Dott. Armando Occhipinti
(Responsabile della formazione di CONFAPI)
Prefazione - Tito Livio Mongelli Ritorno all'Home page Cos'è il Telelavoro: Definizione