Il Ministero della Pubblica Istruzione ha prodotto alcune interessanti innovazioni nel campo della formazione.

Prendendo atto dello iato tra l’offerta di formazione professionale attuale data dalle sue strutture e le capacità professionali richieste dal mercato è stata lanciata una interessante riforma. Sono infatti nati i corsi di IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore)[4], giunti al terzo anno di sperimentazione.

I corsi IFTS hanno una durata che va da 2 a 4 semestri (da 1200 a 2400 ore) e sono riferiti a professionalità che si ritiene siano più spendibili sul mercato di quelle sfornate in sede di diploma.

Una ulteriore interessante innovazione è costituita dal fatto che questi corsi non nascono dal solo mondo della scuola ma anzi devono essere progettati e realizzati in comune da scuole superiori, aziende, università e centri di formazione professionale.

Non meno innovativo l’obbligo che almeno il 50% delle lezioni sia tenuto da esperti provenienti dal mondo del lavoro e l’obbligo di realizzare nei luoghi di lavoro almeno il 30% delle ore previste, tramite stage e tirocinio.

Nella tabella 8 possiamo vedere i corsi IFTS realizzati, regione per regione; nella tabella 9 quelli realizzati per settore, nelle due annualità sinora realizzate.

Salta all’occhio che il turismo, inizialmente sottovalutato, passa da 14 a 40 corsi e dal 6% all’11% delle iniziative totali.

Naturalmente circa i circa 400 corsi IFTS della scorsa annualità costituiscono per il momento solo una piccola risposta ai bisogni formativi post-diploma, ma questa potrebbe essere la strada privilegiata per riformare il sistema della formazione professionale.

Nella tabella 10 abbiamo riunito tutte le iniziative dedicate al settore turistico o almeno in parte connesse ai bisogni del mondo del turismo dell’annualità 1999/2000 e possiamo con piacere vedere che si stanno sperimentando molte figure professionali dai "tecnici di servizi telematici per attività turistiche" ai più tradizionali "esperti di gestione di servizi congressuali", dagli "esperti in promozione di pescaturismo" ai "programmatori di turismo incoming".

Probabilmente presto questa sperimentazione dovrebbe valorizzare le "best practices" e ridurre i percorsi, magari strutturandoli in semestri ciascuno dei quali sia professionalizzante.

Quanto ai numeri, delude invece la Campania con soli 9 corsi su ben 77, dimostrando ancora una volta di scegliere altre vie diverse dallo sviluppo turistico, ancor più stupefacente il dato del Lazio che non realizza neppure un corso dedicato al settore turistico su 33.

Tab. 10 - Corsi IFTS 1999 - 2000, professioni turistiche o connesse al turismo

Regione Abruzzo Regione Basilicata Regione Calabria Regione Campania
Regione Emilia Romagna Regione Lombardia Regione Marche Regione Piemonte
Regione Puglia Regione Sardegna Regione Sicilia Regione Toscana
Regione Veneto

Peraltro la tabella 11, che mostra le figure professionali ricorrenti della prima annualità IFTS, evidenzia bene la scarsa attenzione generale alle professionalità turistiche, in opposizione ad un interesse anche eccessivo verso settori che producono molta meno occupazione come quello dell’ambiente o della qualità e sicurezza.


[4] www.istruzione.it