Alcune esperienze aziendali in Italia


Il caso della IBM Italia



Quello dell'IBM è l'esperienza di telelavoro più rilevante in Italia per il numero di addetti coinvolti: circa cinquemila. La sperimentazione ha preso il via nel 1993, quando l'azienda ha iniziato a dotare un certo numero di dipendenti del Port-it (un personal computer portatile di grande potenza). Si trattava di dipendenti che trascorrono la maggior parte dell'orario di lavoro fuori dalle sedi aziendali, principalmente venditori e addetti all'assistenza clienti. Il computer dato loro in dotazione era un vero e proprio ufficio portatile che conteneva in memoria tutte le informazioni utili allo svolgimento dell'attività per un lavoro assolutamente mobile: consultare banche dati remote, trovare soluzioni ai problemi dei clienti, fare progetti, ecc.

Va notato che in IBM, così come in molte altre aziende, non tutte le attività che richiedono grossi volumi di stampa realizzati con stampanti o fotocopiatrici sono telelavorabili. Allo stesso modo non sono telelavorabili quelle attività che richiedono strumentazione particolare o costosa. Di seguito vengono descritte le figure professionali coinvolte nel progetto di telelavoro IBM:

  1. Rappresentanti e Assistenti tecnici

    Il telelavoro è possibile in quasi tutte le attività dei rappresentanti che prevedano il supporto di strumenti informatici. Ad esempio: rilevamento delle opportunità, preparazione dell'offerta, preparazione del contratto. Va però rilevata la necessità di aumentare presso le filiali le connessioni modem/fax per un pieno utilizzo del Port-it.

    Una serie di attività, soprattutto di valutazione e decisione commerciale, richiedono lo scambio di opinioni ed informazioni dal vivo tra le persone. Si prevede quindi una certa continuità della presenza fisica in sede, anche in presenza di telelavoro, almeno fino a quando il livello tecnologico e di costo della teleconferenza, nonché le sue modalità d'uso non permettano un'alternativa economica.

  2. Sistemisti

    I sistemisti di filiale svolgono prevalentemente la loro attività presso la sede dei clienti solo di rado frequentano la sede IBM. Il telelavoro è possibile per quasi tutte le attività normalmente svolte e in particolare per le attività di routine e amministrative:

    1. consultazione manuali (su CD);
    2. aggiornamento del software;
    3. utilizzo della posta elettronica;
    4. consultazione FORUM (IBM o INTERNET);
    5. stesura di relazioni o studi per IBM o clienti;
    6. sviluppo applicazioni.

    Restano escluse attività quali:

    1. riunioni;
    2. corsi;
    3. demo;
    4. test su hardware e software specifici.

    I sistemisti di supporto svolgono la loro attività di studio e test presso IBM e di presentazioni/demo e assistenza di primo e secondo livello presso i clienti. In questo caso aumenta la necessità di presenza in sede IBM visto l'uso di hardware e software specifico oltre che di continua interazione con gli altri colleghi che partecipano collegialmente alle attività.

  3. Tecnici di manutenzione

    Anche in questo caso valgono molte delle considerazioni sviluppate per i sistemisti compresa la distinzione tra tecnici di filiale e tecnici di supporto.

    Dall'ottobre al dicembre 1995, una Commissione paritetica formata da responsabili IBM e dalle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) ha lavorato per analizzare i pro e i contro del telelavoro, dal punto di vista aziendale, dal punto di vista del lavoratore e dal punto di vista sociale. Il risultato della riflessione è stato riassunto in un documento nel quale si afferma che la particolarità del telelavoro risiede nell'essere un'attività lavorativa svolta fuori dalla sede aziendale, con l'utilizzo di nuove tecnologie che permettono la separazione (fisica) e facilitano la comunicazione (digitale). E' interessante notare come le parti si siano trovate d'accordo su alcuni punti che, in altre situazioni, hanno dato luogo a contenziosi di difficile soluzione. La commissione unitaria di studio sul fenomeno ha stilato un elenco dei vantaggi che sono derivati dall'introduzione del telelavoro in IBM:

    Vantaggi aziendali
    1. minori costi di nota spese;
    2. minori costi di sede;
    3. maggiore "presenza" presso i clienti;
    4. maggiore produttività ed efficienza;
    5. pieno utilizzo delle risorse umane;
    6. maggiore flessibilità;
    7. maggiore competitività;
    8. commerciabilità della soluzione;
    9. riduzione dei tempi di risposta alle richieste della clientela.
    Vantaggi individuali
    1. minori tempi di spostamento casa-ufficio;
    2. minori costi per lavorare;
    3. maggiore presenza familiare;
    4. aumento di professionalità;
    5. autonomia.
    Vantaggi sociali
    1. minor utilizzo dell'auto;
    2. maggior presenza presso la propria comunità familiare e territoriale;
    3. incentivo all'utilizzo di tecnologie avanzate per la comunicazione e l'elaborazione;
    4. possibilità di lavoro anche al di fuori delle aree sviluppate economicamente.

    Gli svantaggi, o vincoli, elencati dalla commissione sono i seguenti:

    1. possibile isolamento;
    2. ambiguità dei confini tra tempi e spazi privati rispetto a quelli lavorativi;
    3. indeterminazione del tempo di lavoro;
    4. problematiche causate da una diversa organizzazione del lavoro (gestione, controllo, valutazione, ecc.).

    I costi più significativi riguardano, invece:

    1. strumenti di lavoro;
    2. spese telefoniche;
    3. spazio e risorse private;
    4. adeguamento a norma del posto di lavoro.

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