La legge 236 del 1993 stabiliva, all'articolo 9 lettera c, il finanziamento di azioni di formazione continua dei lavoratori ma per anni, nell'attesa di una "riforma" che portasse ad un nuovo sistema, non avveniva nulla.

Bisognava decidere se ispirarsi al modello francese (forte obbligo economico per le imprese), al modello tedesco (forti vincoli formativi per l'accesso ad ogni tipo di lavoro) o spagnolo (una fondazione controllata da sindacati e associazioni imprenditoriali che gestisce con la supervisione statale e regionale i fondi per la formazione continua).

Quasi per caso nel 1996, su iniziativa di CONFAPI, si propose una "sperimentazione" con elementi fortemente innovativi.

Infatti per favorire il coinvolgimento delle imprese piccole e medie si impose un massimale di finanziamento di 50 milioni, una semplificazione delle domande e degli adempimenti e addirittura una presentazione a sportello con accettazione automatica in caso di correttezza dei requisiti.

Erano previsti tempi certi per la risposta dell'ente erogatore (la regione) per consentire una formazione sincronica alle reali esigenze delle imprese, che possono programmare le necessità formative con 2/3 mesi di anticipo, non certo 6/12 mesi prima, come dovrebbe avvenire con le normali azioni cofinanziate dal FSE.

Dopo un primo sconcerto per tanta innovazione, tanto le imprese che i lavoratori hanno dimostrato di apprezzare moltissimo questo strumento "provvisorio" e infatti, come emerge dalla tabella 6, sono stati stanziati ben 1.179 miliardi di lire sino ad oggi.

Le tabelle 7, 8, 9, 10 e 11 riportano analiticamente gli staziamenti successivi suddivisi per regione, con una stima dei lavoratori e delle imprese coinvolte.

Nella tabella 12 sono riportati i totali per regione, con le stime totali dei lavoratori e delle imprese.

L'ISFOL ha calcolato in poco più di un milione il costo per ogni lavoratore di un intervento in base alla legge 236/93; questo parametro è pari ad un terzo circa del costo ufficializzato in sede di valutazione finale del DOCUP dell'Obiettivo 4 della programmazione 1994-1999, segno che gli elementi di semplificazione e i limiti di spesa hanno prodotto risultati concreti.

Non dimentichiamoci però quando indicato poco sopra: la Spagna, nel solo 1998, ha formato più lavoratori dell'Italia in 7 anni!